Cenni storici T.O.M.

Il Terz’Ordine dei Minimi (= T.O.M. o TOM) è un’associazione di laici che si propone di vivere il Vangelo secondo il modello di san Francesco di Paola. È il ramo secolare dell’Ordine dei Minimi, con il quale ha in comune il carisma penitenziale. Il suo sorgere si colloca nell’anno 1501 e si deve all’iniziativa dello stesso Santo. Egli, assecondando l’insistente richiesta di vivere la spiritualità Minima nel proprio ambiente familiare, dettò alcune “norme di vita” da seguire. Inizialmente i Terziari vissero il loro ideale in forma comunitaria; in seguito, invece, prevalse la forma di vita carismatica vissuta singolarmente da ognuno nella propria famiglia, riservando alcuni momenti per gli incontri comunitari. Gli strumenti di cui si serve il Terziario Minimo per raggiungere i suoi obiettivi sono: A) l’intensa vita spirituale, scandita dalla Regola, che si fonda sulle virtù (penitenza, umiltà, carità), sulla assidua pratica sacramentale, sulla costante preghiera; egli si impegna a costruire uno stile di vita sobrio e moderato, fuggendo lo spirito consumistico e arrivista del mondo, nel quale egli sceglie di vivere come straniero e pellegrino. B) l’apostolato che viene esercitato nei luoghi della vita quotidiana e nelle comunità parrocchiali in cui il Terziario è inserito, come singolo o insieme ad una fraternità, in piena armonia con le altre componenti ecclesiali; con esso, seguendo lo stile di accoglienza del Fondatore e la sua “compassione” verso gli ultimi, il Terziario cerca di interessarsi dei poveri, dei malati, degli anziani, degli emarginati, e si adopera per l’integrale promozione umano-cristiana di quanti potrà avvicinare in umiltà e fraterna carità; C) una formazione permanente e particolare, di cui sono espressione lo studio personale, i convegni, gli incontri, le assemblee.

 

Terziari Minimi furono:

S. Giovanna di Valois Regina di Francia (1505) – Patrona del TOM; Geronima da Paterno (1492 – 1525); Don Angelo Serra; S. Giovanni di Dio (1550); Angelica, Pelagia e Biagia Leonti (1559 – 1591); Sigismonda di Palermo (1561); Benedetta da Catania (1600); Donna Grazia di Valenza (1494 – 1606); Beatrice de Ribadeneira (1619); Giuliana D’Alà (1531 – 1611); Pinnusa de Albertis (1514 – 1612); i coniugi Luisa Ventimiglia (1619) ed Ettore Gioni (1595); S. Francesco di Sales, Vescovo e Dottore (1567 – 1622) – Patrono del TOM; Servo di Dio P. Piero Moreau (1552 – 1626); Servo di Dio D. Giovanni Rodrigo di S. Marina (1a metà del sec. XVI); Spirita de Janseau (1658); Don P. Giacomo Tristan; Sac. Antonio Yvan; P. Alessandro Martin; Serva di Dio Diana de Filpo da Cassano Jonio (1677 – 1722); Serva di Dio Suor Maria Maddalena del Crocifisso (1690 – 1735); Don Vincenzo Pallotti (1795 – 1850); Beato Don Francesco Maria Greco (1857 – 1931); Beata Elena Aiello (1895 – 1961); Venerabile Suor Elisa Miceli (1904 – 1976). La fraternità di Spezzano della Sila, ricostituitasi ufficialmente nel corso del 2022 quale segno concreto a ricordo del V centenario della canonizzazione di san Francesco di Paola (1° maggio 2019), ha un’origine che affonda nella notte dei tempi. Nel processo canonico tenuto, in diocesi di Cosenza, in vista della beatificazione di san Nicola Saggio da Longobardi compaiono le testimonianze di alcuni terziari di Spezzano (prima metà del XVIII secolo). Il Minimo padre Vincenzo Dommaruma, infine, il 19 settembre 1932 riavviava il cammino della fraternità e la poneva sotto la direzione spirituale del parroco pro-tempore della Parrocchia di San Pietro Apostolo, il sacerdote don Tarquinio Arcuri.